Quando si sente parlare di “Agopuntura” si pensa giustamente al termine ago-puntura e ci si immagina che possa essere praticata esclusivamente con aghi inseriti nella pelle.
In realtà i cosiddetti “punti di agopuntura” possono essere stimolati senza aghi, in molti altri modi non dolorosi, piacevoli e altrettanto efficaci.
Io utilizzo nella mia pratica un Softlaser Helion-Neon a luce rossa con una potenza di soli 5 milliwatt. Questo ha una lunghezza d’onda di 632 nm e permette di penetrare nei tessuti ad una profondità di circa 2-2,5 cm, analogamente a quanto si fa con gli aghi.
La luce laser agisce attraverso l’emissione di particelle elettromagnetiche (fotoni).
I fotoni andando a colpire le cellule fanno si che queste emettano a loro volta altri fotoni, continuando la stimolazione di altre cellule: ecco perché si crea un effetto a cascata. Questo spiega come il laser abbia i suoi effetti ben più lontano dalla zona nella quale viene applicato.
La luce rossa del laser ha anche un effetto antinfiammatorio e può favorire la guarigione di ferite superficiali.
Con il laser si possono stimolare i punti dell’agopuntura classica presenti nel corpo e i punti dei microsistemi.
Per le persone con scarsa energia l’agopuntura laser è più adatta di quella con aghi.
Un’altra stimolazione degli agopunti può essere fatta con la tecnica dei Punti Marma* della medicina Ayurvedica. La medicina indiana anticamente aveva descritto molti di questi punti, ancor prima della Medicina Cinese, e li trattava con un tocco delicato e l’uso dell’olio medicato.